In fuga dal caos

Se si crede ingenuamente che la nostra società sia migliore di quelle che l'hanno preceduta, si tratta di un'illusione. Non c'è alcuna linearità temporale che stabilisca un'evoluzione.

Oggi, il regime neoliberalista si legittima e nutre se stesso grazie alla congenita necessità di creare e gestire bisogni, stimoli e pulsioni della popolazione, adattandosi prontamente alla più opportuna delle attività economiche.

Le PMI restano però stritolate in questo scenario, non conoscendo, non applicando o applicando male strategie e pratiche essenziali in un'economia turbolenta come questa. Il mondo degli ecosistemi digitali è uno di questi. Si tratta di network fatti di generatori e consumatori di dati il cui obiettivo è quello di amplificarne il valore grazie alla condivisione.

Immaginiamo un comparto industriale, anche questo in realtà è una rete composta da entità, prodotti e servizi. Peccato che il loro obiettivo sia quello di amplificare esclusivamente il valore dei prodotti. Nonostante questo resti fondamentale, più il prodotto è rilevante e consistente (per il cliente), più diventa di valore in termini di generatore di dati all'interno dell'ecosistema. Il settore automotive è uno dei pochi esempi virtuosi.

Le moderne tecnologie e i processi ben definiti hanno un ruolo centrale per creare, arricchire e distribuire valore nell'ecosistema digitale. Maggiore è l'arricchimento, più questo sarà vivace. Non ci sorprende quindi che gli ecosistemi e la trasformazione digitale siano elementi strettamente correlati.

Di fronte allo scenario appena accennato, un umanesimo imprenditoriale e manageriale impaurito, conservatore o arrabbiato, ma anche ingenuamente entusiasta, non ci aiuterà. Dobbiamo prepararci a sfide importanti e di lungo periodo. Sarebbe quindi il caso di cominciare a riflettere sulle ricadute di questa mancata conoscenza e applicazione, per tentare almeno di capire e, eventualmente, provare persino a intervenire. Anche l'Italia, perché nei fatti tutta l'Europa e le sue aziende, per crescere, hanno sempre più bisogno di applicare strategie di questo tipo. Ma questo è un concetto troppo complicato per chi sogna una moderna forma di schiavitù.

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The Future of Competitive Strategy di Subramaniam Mohan