Certo che ho Paura di Marco Rosetti
Marco Rosetti qui ha fatto una magia.
Ovviamente mi sento emotivamente coinvolto, le parole non sono neutre ma non è solo questo.
“Certo che ho paura - Storie di vita vissuta di dieci CEO” della Guerini Next è un’edizione brillante, piacevolissima nella forma, asciutta per andare dritta al punto e preziosissima perché nostrana. Se vogliamo estremamente cruda nella realtà.
Il dialogo continuo tra l'autore e i 10 CEO intervistati diventa una raccolta di ispirazioni e riflessioni per chi opera o ambisce ad operare in questo ruolo, difficilmente riscontrabile altrove.
Si è chiaro, da un lato scorrendo le pagine si legge facilmente paura e solitudine ma dall’altro si legge anche tanto coraggio, forte intraprendenza e spirito, aggiungerei in maggior misura.
D’accordissimo poi con la prefazione di Antonio Calabrò: quello che emerge dall’edizione è una “cultura politecnica” del fare impresa italiano “capace di sintesi straordinarie”. Le domande dell’intervistatore, sempre attente, mai scontate, per indagare il contesto in cui opera ogni singolo CEO, regala ricche suggestioni per chi opera in questo mondo. Ho intravisto spesso ultimi barlumi di quella jungeriana moderna tecnica che se sbarazzata dai suoi usi mercantili e addomesticati è alla fine suscettibile di portare nuova volontà di potenza dallo stadio del sogno allo stadio dell’azione.
Come ho già avuto modo di dire all’autore, l’aspettativa di una seconda e poi terza edizione arricchita di nuove altre storie, 10, 20 o 30, è per me altissima! E so già che sarà uno di quei libri di business che custodirò gelosamente nella mia biblioteca e regalerò ai tanti imprenditori e aspiranti che avrò modo di conoscere.
Voglio infine concludere questa breve recensione con la dedica iniziale che fa l’autore perché non poteva essere altrimenti: il libro è “dedicato a tutte le persone curiose e tenaci che lavorano nelle aziende a tutti i livelli, che credono fortemente al loro lavoro, anche se non hanno ancora capito come mai le aziende stanno in piedi.”