Qual è il grado di vigilanza della tua azienda?

Qual è il grado di vigilanza della tua azienda

Ho imparato molto dai miei clienti e in un'era di turbolenze digitali, fare la cosa giusta al momento sbagliato diventa un errore imperdonabile.

Lo spaventoso provincialismo quasi sempre retrogrado, la complessità pervasiva, le logiche e gli approcci tradizionali, possono diventare ostacoli alla sopravvivenza attuale di qualsiasi azienda.

Dal punto di vista sociologico siamo in pieno in quel tipo di società che aveva previsto il sociologo svizzero Eric Werner una trentina di anni fa: a sistema oligarchico la cui tenuta sarebbe stata garantita da due elementi, un pericolo esterno e un clima ininterrotto di guerra civile, quanto meno psicologica. All’intero scenario va aggiunto il cambiamento continuo dettato dall’agenda della rivoluzione digitale.

Le sole organizzazioni che riescono a prosperare sono quelle che non attendono che la nebbia dell'incertezza si dissipi (anche perché questo concetto è insito nel concetto di rivoluzione digitale stessa), ma si adattano e si evolvono.

Nonostante la ricchezza di risorse e di iniziative l’Italia è in ritardo.

Qual è il grado di vigilanza della tua azienda?

Nella nostra esperienza, uno dei numerosi problemi è dato dal fatto che la maggior parte dei manager si limita a osservare passivamente, reagisce, raccogliendo dati da fonti ancora troppo familiari e interpretandoli addirittura in modo da rafforzare le proprie convinzioni esistenti.

Si deve esprimere una soluzione strategica:

  1. Sfidare le proprie convinzioni

  2. Adottare un approccio proattivo per la raccolta e l'analisi dei dati

  3. La resilienza digitale deve essere una priorità: questo significa guardare al di fuori del proprio settore e delle proprie fonti di informazione abituali

  4. Utilizzare tecnologie avanzate per raccogliere e analizzare dati

  5. Adottare una mentalità di apprendimento continuo e adattamento 

  6. Avere una forte leadership che possa guidare la trasformazione digitale con decisione attraverso i diversi reparti

  7. Essere flessibili e pronti a cambiare rotta

  8. Avere una forte capacità di analisi dei dati

  9. Avere una mentalità di apprendimento continuo per creare infine una cultura aziendale che incoraggi l'innovazione e la sperimentazione continua

Ma non solo.

Un discorso di qualità dunque e di valore. È importante osservare al di là delle affermazioni generiche di alcuni esperti "progressisti" e comprendere come questa soluzione offra una prospettiva concreta e sia pronta ad affrontare le sfide della trasformazione economica nostrana.

La narrativa in Italia dal punto di vista istituzionale è inesistente.

Bisogna affinare sensibilità e una metodologia d'intervento efficace. 

È importante che ognuno di noi assuma la responsabilità di fare la propria parte, attuando le contromisure necessarie per affrontare le sfide.

In gioco c’è molto. Per tutti.

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La lotta per l'umanità: dal disapprendimento alla sfida dell'AI

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