L'IA generativa ha effettivamente reso le aziende più orientate ai dati?
La risposta affermativa con risultati molto interessanti emerge dall’articolo di Tom Davenport e Randy Bean su Harvard Business Review.
La svolta?
Un salto culturale e tecnologico, con le aziende che ora abbracciano una cultura orientata ai dati.
Analisi e impatti
La percentuale di organizzazioni che hanno stabilito una cultura dei dati è aumentata drasticamente, passando dal 21% al 43%. Questo indica un cambiamento significativo nella percezione del valore dei dati e della loro importanza strategica.
Fattori d’influenza
Adozione sempre più diffusa della GenAI
La comprensione che dati di qualità sono la chiave per un utilizzo efficace della GenAI
Un maggiore approfondimento per le competenze legate alle data analytics e data governance
Visione sistemica e sfide
La GenAI non è una panacea. È fondamentale una visione sistemica che abbracci l'intero ecosistema dei dati e non si limiti solo a tecniche specifiche di IA.
Verso un futuro orientato dalla sperimentazione continua
Detto questo sentire parlare di questi risultati mi sorprende ma fino ad un certo punto. Ora la sfida è portare questi temi in ambito PMI.
Come ho già detto più volte, nel 99% dei casi la strategia dei dati dovrebbe venire prima della strategia di IA.
È essenziale che le aziende si concentrino sulla qualità dei loro dati per trarre il massimo vantaggio dall'IA, il futuro dell'innovazione dipende da questo, per poi abbracciare un approccio multidisciplinare, sistematico e soprattutto di sperimentazione continua per trovare soluzioni via via sempre più personalizzate.
Soprattutto in Italia ed Europa.