Auctoritas tecnica: un’occasione storica

Un treno da non perdere

Comprendere quanto il digital divide stia contribuendo ad aumentare il divario tra aziende che avranno un futuro e quelle che non lo avranno, porta all'obiettivo di avere una conoscenza sempre più profonda dei meccanismi di costruzione di una nuova auctoritas tecnica e ingegneristica senza che questi risucchino troppo potere decisionale.

Il digitale accelera in azienda tensioni sotterranee.

Raramente viene utilizzato strutturalmente.

Il digitale profondo ed efficace costringe ad essere più disciplinati, pianificatrici, capaci, scatenando un sentimento dominante di paura in imprenditori e manager e quasi sempre di obbedienza ai mandarinati di tecnici.

L'espansione tecnocratica e di scientismo digitale in atto però apre la strada al dogmatismo: l'esatto opposto di una corretta scienza.

Questa distorsione unita alla "dittatura degli algoritmi" e al modus diffuso del mi piace-non mi piace sta invadendo qualsiasi campo riducendo il digitale a micronarrazioni e progetti spot consumati a colpi di post sui social senza una struttura ed un coordinamento d'insieme. Si tratta di capire che questa tendenza di una comprensione errata del digitale non tocca solo la dimensione economica bensì si estende alla sfera politica aziendale.

Per la maggior parte delle imprese sembra un'accontentarsi di una placida esistenza digitale, priva di grandi obiettivi, mentre l'invito è quello di non subire il progresso e non accettare la pervasività del digitale come un dato di fatto su cui non si può intervenire in alcun modo.

Il digitale è un potere, piega e domina

Non distrugge ma punisce chi non agisce, non tiranneggia ma ostacola, spegne, comprime e riduce infine ogni azienda che non lo cavalca ad un gregge timido e industrioso, di cui i giganti (culturalmente avanzati) sono il pastore.

L'occasione è storica.

Digitale o analogico, l'eretico è tollerato perché in qualche modo maledice la rivoluzione e la narrazione ideologica non può fare a mano dell'eterodossia. È chiaro che all'orizzonte si sta incominciando ad acquisire consapevolezza del grande cambiamento in atto, anche se, purtroppo, proprio l'incommensurabilità delle forze in gioco rischia di rendere priva di efficacia ogni azione individuale non coordinata.

Il dogma, oggi come ieri si sta rendendo reale e resta sempre lo stesso, unico: ai tanti, soprattutto ai piccoli è vietato aprire gli occhi.

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