Daniel Casarin

View Original

Tornante storico

Vulnerabili e con un governo che mistifica sempre più la realtà economica, le nostre imprese devono volgersi il più velocemente possibile nella direzione di una governance dei dati il più possibile completa, comprendendo che non è semplicemente un aspetto tecnico da delegare ma una questione cruciale che direttamente incide sulle capacità delle aziende di competere e prosperare.

La frequente distrazione da parte delle imprese, impegnate in discussioni sulle ultime tecnologie, annebbia completamente la vera necessità: trasformare i dati in valore tangibile. Senza una strategia dati solida e chiara, le imprese rischiano di navigare senza una direzione precisa, compromettendo il loro futuro in un mercato sempre più competitivo e che in nessun modo sta favorendo l'economia italiana, per non parlare di quella europea.

Gli ostacoli più significativi?

  1. Le strategie dati tradizionali, quasi sempre frammentate e prive di una visione olistica, offrono una visione insufficiente

  2. La dispersione di risorse mentali e di attenzione a causa di una miopia sempre più spesso genetica

  3. La mancanza di una cultura aziendale, soprattutto quella orientata ai dati

È imperativo per le nostre aziende integrare i dati in modo strategico e coerente, affinché possano supportare decisioni aziendali informate e mirate. Non è un'opzione, ma una necessità impellente per costruire un vantaggio competitivo duraturo.

La quasi totalità delle imprese, dalla loro nascita, sono digitalmente intrinsecamente insicure. Senza dimenticare che a questa condizione si somma il software, motore invisibile delle applicazioni e dei servizi digitali, che è fallibile, degradabile e vulnerabile. Tutte caratteristiche che rendono la gestione dei dati estremamente complessa e richiedono ancor di più un'attenzione incessante alla sicurezza e alla qualità delle informazioni.

Da dove cominciare?