Integrare outside-in e inside-out thinking
Una lezione inaspettata?
Quello che ho imparato dai miei precedenti contenuti, in particolar modo quelli condivisi su LinkedIn, è che l'argomento della trasformazione digitale applicata allo sviluppo del moderno vantaggio competitivo non è nell'agenda di nessuno... ma è d'interesse per tutti.
Per manager e responsabili fare ordine, abbracciare la complessità e l'ambiguità, raccogliendo e poi agendo sui segnali deboli intercettati dalla periferia dell'azienda, è essenziale. Tutto questo però necessita di un'accurata cautela, ad esempio:
Questo è ancora più vero nell'attuale scenario dove le tecnologie digitali e l'AI tendono ad accelerare azioni imprevedibili di competitor e cambiare comportamento dei clienti
Il ruolo chiave è affidato all'attivazione e gestione organizzata di team ibridi (interni/esterni) in grado insieme a manager e responsabili di catturare valore e distribuirlo sui vari reparti interni. Il digitale consente di accelerare la costruzione delle insights
Più profonda e ampia è l'analisi dei segnali deboli nell'area periferica e maggiore è la possibilità di creare ipotesi in grado di espandere scenari di opportunità per l'impresa
Uno degli strumenti più importanti per avviare questo processo è il "dubbio produttivo". La maggior parte delle intuizioni e delle opportunità proviene dal potenziale generativo del dubbio. L'indagine della periferia nasce da lì.
Il problema sostanziale però dipende dal fatto che la maggiore disponibilità degli uomini all'indottrinamento insieme al perfezionamento dei mezzi di persuasione dell'opinione pubblica, provoca uniformità di idee e metodi quale non si era mai vista in nessun'altra epoca della storia.
L'uomo è il suo proprio esperimento e così le organizzazioni e le aziende a cui dà vita.