Mancano 700.000 esperti digitali per le aziende italiane (che vogliono pagarli poco).

E di questi, più della metà (il 51,8%) risulta di difficile reperimento. Questo rende di fatto impossibile l’adeguamento delle imprese italiane alle necessità di cambiamento ed innovazione. Nello specifico parliamo di gestione di tecnologie di IA, cloud computing, IoT, data analytics, big data, AR, VR e blockchain... La quota sale al 54,9% per le micro e piccole imprese che richiedono queste competenze. Lo riporta uno studio di Confartigianato Imprese.

Ovvio, i laureati disponibili in questi ambiti sono pochi, ambiti e una parte se ne va all'estero. 

Il punto più interessante è però che ci si ferma come sempre alla lamentela e si evita accuratamente ogni analisi per spiegare le ragioni della situazione. A Confartigianato sembra non interessare. Così come non interessa al governo e non interessa ovviamente all'opposizione.

Tutto questo mentre il recente studio di The European House-Ambrosetti ha stimato che l'impatto solo dell'IA generativa sarà di oltre 312 miliardi di euro: 2 volte il PNRR, 10 volte il Piano Marshall (stimato ad oggi pari a 40 miliardi di euro).

Per l'Italia? Rappresenterebbe un incremento del 18% PIL.

Tutto questo a patto di avere una penetrazione di queste tecnologie di circa l'80% nelle nostre imprese.

Per questo sono di estremo interesse i risultati del Digital Intensity Index (DII) usciti nell'ultimo rapporto Eurostat segnalato nell’infografica dal 24Ore.

Il punto della situazione lo potete vedere benissimo con i vostri occhi.

Chi accusa l'IA di portare via posti di lavoro o chi pensa che i migranti possano risolvere qualche tipo di problema, dimostra che non ha la benché minima base di conoscenza di concetti di demografia ed economia.

L'Italia sta affossando l'industria, ignorando completamente il crollo di produzione in atto. Il governo, concentrato esclusivamente sul turismo non si accorge che quest’ultimo non fa crescere il paese e crea esclusivamente lavoro povero e poco qualificato.

Esiste ancora un minimo di pensiero (politico) a lungo termine?

A voi le riflessioni.