Cavalcare la tecnica
"Gli uomini sono tornati ad essere raccoglitori, non più di cibo ma di informazioni, con schemi di decentramento e rapporti di interdipendenza."
McLuhan ha sostenuto che la storia dei media è la storia del tentativo continuo di crearsi una rappresentazione della realtà, aggiungerei oggi di una post-realtà, sempre più lontana dal proprio essere: virtuale, alienante, dove il pensiero ne viene completamente influenzato e poi rapito.
Il cambiamento chiave l'ha portato infine il C-19, non come fine addirittura del capitalismo come qualcuno pensa, tutt'altro. Inglobati dall'iper-digitalizzazione ci si è immersi completamente nella post-realtà dove il sovraccarico informativo sprigionato dalla tecnologia, ormai riduce drasticamente qualsiasi processo decisionale efficace.
Questo è lo spazio dove si stanno giocando nuove guerre universali, nel nostro pensiero: letteralmente guerre cognitive (concetto ormai ricorrente nella terminologia militare). Prospettiva sotto gli occhi di tutti, raccontata da anni da Baudrillard (o Debord) e come ha spiegato Dugin, ulteriormente rafforzata dall'aggressività (fine sé stessa) in campo informatico, biotecnologico o neuroscientifico.
Concludo con la riflessione che non è tanto inquietante quanto il mondo ormai sia cambiato con la tecnologia (era comunque già destinato ad essere tale), piuttosto quanto le persone non erano in nessun modo preparate a questo cambiamento (ma forse era disegnato anche questo...).
Lungi da ogni accelerazionismo decadente sta a noi cavalcare la tecnica.