Daniel Casarin

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Il capitale tecno-umano

Si sente dire che il 2023 sta rappresentando un anno di grandi decisioni, se non addirittura di svolta.

Quello che sappiamo è che nell’era della conoscenza, il vero potere si cela dietro scelte audaci e informate.

Provate a pensare a un futuro in cui tecnologia e intelligenza umana si fondono per creare imprese invincibili.

Tutto parte però dal problema che numerose imprese si limitano a sperimentare tecnologie avanzate o intelligenza artificiale, senza prevedere un'implementazione olistica o stanziare le risorse finanziarie adeguate.

Tale situazione si verifica frequentemente poiché i progetti in questione non ricevono il sostegno, il tempo e l'autonomia necessari per prosperare.

L'adozione coraggiosa e la sua integrazione accurata nelle strategie e nelle operazioni aziendali, conduce ad un incremento significativo del valore commerciale generato.

Valore che per essere ricavato necessita nei contesti lavorativi di un ripensamento radicale del modo in cui persone e macchine interagiscono.

Forze che guidano

2 forze inarrestabili stanno guidando la rivoluzione digitale: i dati e la potenza della tecnologia. Queste forniscono le fondamenta per lo sviluppo operativo, i modelli previsionali e l’IA.

Eppure, c'è un altro ingrediente essenziale: il giudizio umano.

Le menti brillanti che pensano, scelgono e guidano, in un mondo sempre più complesso.

Diventare un'impresa intelligente significa combinare la potenza del soft judgement e dell'hard data, unendo teoria e pratica in un'unica armonia produttiva.

Le imprese intelligenti non sono frutto del caso, ma il risultato di scelte ponderate e di un sapiente equilibrio tra analisi e intuito.

Miopi e continuamente abbagliate però la stragrande maggioranza delle imprese non ha la minima idea che i propri investimenti sono insufficienti mentre gli sprechi abbondano.

La digitalizzazione per modernizzare a lungo termine langue.

Accelerare per non marcire

L’Italia si lamenta ormai da decenni della perdita di competitività ma di innovazione di processo e di servizio difficilmente se ne vede l'ombra. E anche qui gli investimenti latitano. Ed allora ben venga una discussione vera anche in Italia. Purché sia una cosa seria.

È chiaro a tutti i decision maker che dovremo fare di più con meno, trovare valore laddove le innovazioni si sovrappongono e investire strategicamente in tecnologie che stanno raggiungendo un punto di svolta.

Sono fermamente convinto che, in futuro, l'implementazione di applicazioni sempre più sofisticate, adottate in maniera strategica e su larga scala, rivestirà un ruolo cruciale per il successo di gran parte delle aziende. La mole di dati è in continua crescita e tale tendenza sembra destinata a mantenersi tale. L'IA rappresenta uno strumento essenziale per estrapolare significato da ingenti quantità di informazioni, garantendo decisioni ponderate a livello organizzativo. In questa nuova era, solo coloro che abbracciano la trasformazione prospereranno.